Parere: i deficit digitali aggravano la crisi
Alla Svizzera manca un'infrastruttura digitale di base funzionante - come rivela la crisi di Corona. Secondo l'imprenditore e presidente di eGov Svizzera, Renato Gunc, questo tema deve essere in cima alla lista delle priorità una volta che la polvere si è posata.
1.
Né il parlamento, né le autorità, né molte aziende sono in grado di operare in modo digitale su tutta la linea. Quando gli studi medici devono consegnare i loro casi di Corona via fax all'Ufficio federale della sanità pubblica FOPH, siamo davvero in grave ritardo. Allo stesso modo, quando i numeri delle persone malate e decedute nei cantoni non corrispondono a quelli della Confederazione perché non c'è un flusso standardizzato e automatico di informazioni tra i cantoni e la Confederazione. Un altro esempio: Nel Dipartimento dell'economia del Cantone di Zurigo, le domande di lavoro a tempo ridotto devono essere essere digitato manualmenteil che porta a enormi ritardi. (Nota dell'editore. Un modulo elettronico è ora disponibile.)
2.
Non è possibile per le autorità prendere contatto con i cittadini attraverso un indirizzo di posta sicuro. Tutti hanno un indirizzo di residenza, ma le e-mail sono dappertutto. Un indirizzo e-mail standardizzato e sicuro aprirebbe un nuovo ed efficiente canale di comunicazione. Potrebbe essere basato sul numero di AVS (ad esempio AHV-Nummer@ahv.ch), che sarebbe semplice ed economico da impostare. Un'autorità, per esempio l'Ufficio Centrale di Compensazione ZAS, emetterebbe e gestirebbe gli indirizzi postali. Ci sarebbe ancora la verifica della persona e dell'indirizzo. Ma questo non sarebbe un ostacolo insormontabile; dopo tutto, ci sono metodi di verifica come quelli usati dalle banche o dai rivenditori online.
3.
Poiché non esiste ancora una carta d'identità elettronica (E-ID) standardizzata e generalmente accettata, rimane difficile o addirittura impossibile concludere certi contratti in modo digitale.
Una volta che la normalità ritorna, dobbiamo guardare intensamente e urgentemente alla digitalizzazione, soprattutto in preparazione della prossima possibile crisi. Un'infrastruttura digitale completa raggrupperebbe e accelererebbe i flussi di informazioni. Grazie alla tecnologia AI, le valutazioni delle informazioni potrebbero essere rese più precise e plausibili e servire come preziosi aiuti decisionali per le autorità e le aziende. Un'infrastruttura digitale faciliterebbe anche la conclusione dei contratti. Le riunioni digitali sarebbero più efficienti e più brevi delle riunioni fisiche, e aiuterebbero anche a proteggere l'ambiente perché non ci sarebbe bisogno di viaggiare a Berna o di volare a New York per ogni riunione.
Renato Gunc è un ingegnere telematico laureato e ha conseguito una laurea in diritto europeo e commerciale presso l'Università di Berna. Gunc presiede eGov Svizzera - Associazione per l'Innovazione nell'E-Government. Egli è responsabile al PEAX AG la divisione vendite e sviluppo del business. In precedenza, è stato CEO di SIX Paynet AG ed è stato coinvolto nel gruppo della Posta Svizzera. Si è occupato di e-health, e-government e dello sviluppo di un'identità digitale svizzera (SwissID).